La 1^ Rassegna

LA STORIA

  La   “Rassegna nazionale   di modellismo ferroviario e vapore vivo” nasce nell’agosto 2008 per iniziativa di Giuseppe (Pino) Franceschini Presidente dell’Associazione Culturale “Giano” e Renato Tinarelli impiegato comunale che subito ottengono l’appoggio del funzionario dell’Ufficio Cultura e Turismo Antonio Bianchi e l’aiuto di Paola Colangelo impiegata nello stesso Ufficio.
L’idea, recepita dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco Antonio Floris, per interessamento dell’allora Assessore  al Turismo Dott. Marco Boleo viene finanziata e inizia così l’avventura che porta all’inaugurazione della 1^ edizione il 27 giugno 2009.
Una grandissima  collaborazione  viene data dall’ A.F.P. Perugia tramite i soci:
Rolando Caligiana, Massimo Montanucci, Giuseppe Gherardelli Fausto Pagliacci, Ernesto Baldinucci, Marco Aisa, Alessandro Piermattei, Maurizio Rasimeli; dal modellista Vincenzo Bologna di Venturina; dall’Associazione “Esse Quisse” di Avezzano, da Pino Pulcinelli, da Attilio Di Iorio collaboratore della rivista “I Treni” e dalla stessa rivista, dall’Associazione ACAF di Montesilvano e dai Dirigenti  dell’ARSSA Vitangelo Panzini ed Eliseo Palmieri.
La Rassegna, che  vuole proporsi come punto d’incontro di modellisti provenienti da tutte  le regioni, essendo la città di Avezzano situata al centro geografico dell’Italia e facilmente raggiungibile tramite autostrade, superstrade e ferrovie, viene  programmata presso il Parco ARSSA, ma viene messa in forse dal catastrofico terremoto che colpisce L’Aquila. Tutti gli alberghi sono occupati da sfollati e soccorritori mentre presso i locali dell’ARSSA vengono ospitate molte opere d’arte sottratte alle macerie;  nonostante le difficoltà dovute all’evento sismico  si decide però  di tenere regolarmente la Rassegna  nel periodo stabilito anche per permettere ai ragazzi di L’Aquila di poter partecipare ad una manifestazione  che possa far loro in qualche modo attenuare l’ansia accumulata in un periodo così terribile.
Si deve rinunciare ad ospitare alcuni plastici tra i quali il grande plastico di Piombino, ma, nonostante tutto, la  manifestazione   ottiene un successo al di la di ogni previsione, decretato dalle migliaia di persone che la visitano esprimendo giudizi positivi. Un  successo  determinato, oltre che dal lavoro degli organizzatori, anche dalle Associazioni modellistiche e fotografiche nazionali,  dai DLF,  dalle riviste del settore, dai giornali stampati e da quelli   pubblicati sul Web, dai commercianti, dalle ditte costruttrici, dai singoli modellisti, da tutti coloro che in ogni parte d’Italia e in ogni modo si sono adoperati perché la manifestazione potesse avere successo dandone notizia sui siti internet, parlandone nei  forum,  pubblicizzandola nei negozi, parlandone ad amici.
Non appena terminata la manifestazione, forti del successo ottenuto,  ci si riunisce subito per organizzare la seconda edizione ed il nuovo Assessore Vincenzo Gallese con entusiasmo promette tutto il suo appoggio insieme al Sindaco Antonio Floris;
Nel frattempo entrano  a far parte dell’organizzazione Leonardo D’Angelo, Felice Ciccarelli, Walter Circi, Demetrio Di Genova, Giuseppe Colangelo e  Bruno De Santis.
Con la partecipazione di altri appassionati continua la storia di questa Rassegna nata quasi per caso ma ormai inserita nel calendario delle maggiori manifestazioni che si svolgono in Italia.



La presentazione della 1^ Rassegna che rimane in gran parte  valida anche per le Rassegne successive

Questa prima Rassegna  di modellismo non vuole essere solo  una manifestazione  dedicata agli appassionati   come momento di partecipazione giocosa ma vuole essere una riscoperta del trasporto ferroviario  in tutte le sue forme  intese come mobilità di merci e passeggeri che possa servire a liberare  le città dall’inquinamento e le strade dalla massiccia offensiva del trasporto su gomma con tutti i pericoli che ne derivano.
Servirà a far conoscere “il treno” alle nuove generazioni, ciò che ha rappresentato nel passato per avvicinare regioni lontane  tra loro togliendole dall’isolamento e permettendo scambi commerciali che hanno portato indubbi benefici economici e favorito  il passaggio dalla società contadina a quella industriale e oggi, se si saprà sfruttare l’occasione che offrono molte ferrovie “dimenticate” , il passaggio ad una  “società  turistica”
I più anziani potranno riportare alla luce ricordi, forse sopiti, di vecchie ferrovie industriali, quando il silenzio della campagna era rotto dal fischio della locomotiva  e dai   suoi sbuffi di vapore nel suo  lento incedere tra campi verdeggianti, o di ferrovie che a fatica si inerpicavano sulle montagne tra gallerie e viadotti arditi  che sembravano voler sfuggire alle più elementari leggi della fisica.
Per questo motivo, in questa prima  rassegna che si preannuncia molto interessante, saranno esposte fotografie che ricordano la vecchia linea a scartamento ridotto,  “il trenino dello zuccherificio” che serviva al trasporto delle bietole dalle piarde sparse nel fucino allo zuccherificio di Torlonia e sulla quale erano impiegate numerose  locomotive a vapore.
Vecchie foto ricordano anche il raccordo che collegava lo zuccherificio con la stazione FS, oggi ancora in funzione al servizio di importanti industrie,  sulla quale faceva servizio anche una strana vettura trainata da cavalli che serviva per il  trasporto dei dipendenti tra Avezzano e la fabbrica, vettura ancora esistente, che si spera possa essere restaurata e messa in mostra nella seconda edizione della rassegna.
 Ancora  vecchie foto serviranno a ricordare l’esistenza  della  ferrovia del Liri, la Avezzano Roccasecca, un tempo unica via di comunicazione  veloce e sicura tra la Marsicala Ciociaria con proseguimento per Napoli, più volte minacciata di chiusura, ma che potrebbe rappresentare un naturale collegamento per il trasporto delle  merci tra  le industrie del napoletano, del cassinate,  e del Sud in generale,  con  il costruendo centro smistamento merci di Avezzano, con le industrie del sulmonese  e con quelle del Centro e nord Italia, e che potrebbe,  con un’adeguata ristrutturazione dei fabbricati delle stazioni e dei caselli oggi abbandonati,  essere utilizzata come ferrovia turistica,  permettendo al visitatore di ammirare paesaggi naturali  di inenarrabile bellezza e opere dell’uomo come l’elicolidale che dai 400 mt di Canistro  porta ai 700 mt di Capistrello  e antiche fabbriche  che fanno parte dell’archeologia industriale.
Al visitatore la mostra si presenterà come un luogo incantato  che farà rivivere, immaginare e pensare al passato, al presente e al futuro che nel loro intrecciarsi in una lenta evoluzione  hanno segnato e segneranno ancora per lungo tempo il cammino della nostra società.

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 - Panoramica fotografica della 1^ Rassegna